grande confusione

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    Non avendo piu' il plastico, per sclelta obbligata considerato l'enorme costo dei modelli e del materiale per costruire il plastico, ho tempo di visionare dei filmati su Yurtube riguardanti i plastici e noto con rammarico certe approssimazioni e superficialita' ingiustificate.

    I° fra tutte e' il sound, che va abbinato al sistema digitale, che sta doventando fondamentale, anche se poi fanno marciare i convogli a pantografi abbassati o riprese su plastici senza filo di contatto, e con PL che suonano a PL chiuso.

    II° sul medesimo binario senza linea aerea, fanno circolare materiale di diverse Amministrazioni, o quanto di piu' impreciso sotto la catenaria tedesca a pantografi abbassati transita una E 636 con sound!

    III°- c'e poi un tizio che sta facendo dei Tutorial per digitalizzare i modelli, come se fosse una cosa essenziale e non si potesse piu' far funzionale il plastico senza il decoder.

    La E 428 e' una macchina giunta ai nostri giorni grazie a Fondazione, realizzata con dei canoni tecnici che ne limitavano la potenza,( delle 130 tons
    solamente il 33% era peso valido per la trazione) per cui non lo so se puo' valere la pena che qualche azienda faccia il modello

    Per il sottoscritto anche se dovrebbe trattarsi di modellismo ferroviario, in realta' tutto ha la caratteristica del collezzionismo stanno prendendo consistenza i canoni del collezionismo perche' il fare da se ormai non esiste piu'
     
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    Ma il plastico, che fine ha fatto, Enzo?

    Il Digitale è il presente Enzo. Nemmeno il futuro ..
    Certo, puoi sempre farle andare in analogico. Ma in digitale fai fare ai modelli, ed alla circolazione su plastico, 2000 cose in più
    Sul sound, ho acquistato qualche macchina già dotata. Ma non c'è nulla da fare; come scrissi nel vecchio forum (non trovo più la vecchia conversazione) siamo lontani anni luce dal confronto con la realtà dei suoni in ambito modellistico. Per chi è stato macchinista, è qualcosa di inascoltabile ... Irreale.

    La 428, la stanno ri-ri-producendo ben due case Enzo.
    Quindi il 428 è come le donne .... Le odi, ma non stancano mai :)
     
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    Caro Domenico -
    Il plastico al quale io tenevo tantissimo, che mi ero costruito il 16 anni di lavoro, l'ho dovuto dare via causa trasloco; la persona che ha comprato la mia casa in un primo tempo ha detto che avrebbe preso buona parte del mobilio, quando era prossimo al rogito ha cambiato idea quindi mi restava poco tempo per smontare il plastico ed portarlo via

    L' ho dovuto dar via a prezzo di costo del materiale ad un ragazzo di Vinci, che lo ha sezionato , e a circa due anni non so se e 'tornato funzionante.

    Attualmente non mi manca per niente, nonostante tenga tutto il materiale rotabile in bella vista in una un vetrina, sara' forse perche' ho tre discopatie, sara' forse per l'avanzare dell'eta' che mi impediscono di lavorare steso per terra sull'impianto sotto plancia, sara' per gli alti costi di realizzazione di un nuovo impianto, sara' perche gli acciacchi dell'eta' di fanno sentire, passo il mio tempo dedicandomi alla musica.

    La cosa che mi provoca stizza e quella che si cerca di far passare il sistema DCC come un supporto essenziale per chi si dedica al modellismo ferroviario, cosa non vera, poiche' la cosa e' completamente diversa.

    Tantissimi anni fa studiavo il pianoforte, con l'avvento dell'informatica e le tastiere elettroniche, ho disimparato diverse regole della tecnica pianistica, per cui oggi a 76 anni le devo reimparare, ed il bello che nessuno e' disponibile ad reinsegnarmele; quelle on - line molte volte possono risultare delle bufale.
     
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    Mi spiace Enzo per le tue discopatie.
    Il DCC non è, come dici, un supporto essenziale per il ferromodellismo, è solo un validissimo aiuto per realizzare un ferromodellismo dinamico (cioè per chi si costruisce un plastico) migliore e più realistico, con tutti i vantaggi che questa tecnologia, ormai matura, offre rispetto all’analogico del secolo scorso.
    Si chiama progresso.
    E i costi, a parità di prestazioni, non sono affatto superiori al vecchio analogico (ho scritto a parità di prestazioni).
    Io già una dozzina di anni fa, senza alcun dubbio, ho deciso di realizzare un plastico interamente in DCC. E anche oggi, volendo costruirne un altro farei esattamente la stessa scelta. L'analogico è, a mio giudizio, troppo limitato per quello che è possibile ottenere con le potenzialità rese disponibili dal DCC.
    E' vero che il digitale è un filo più complicato del trasformatore a 12V collegato ai binari, ma se si ha un po’ di voglia di imparare e non di rifiutare a priori il tutto, si possono avere molte più soddisfazioni che con il vecchio sistema.
    Non capisco dove sia la grande confusione.
     
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    Preliminarmente non disdegno le innovazioni informatiche, tante e vero che il mio plastico lo gestivo attraverso un apparato centrale elettronico tipo FS che mi ero costruito, mentre per il sistema DCC ho nutrito sempre qualche perperplessita', da conoscitore di elettronica bastava che lo elevassero di frequenza, che lo si poteva gradatamente inserire su tutti i modelli.

    La grande confusione e' generata dal far circolare sullo stesso binario treni trazionati da locomotori diverse Amministrazioni con sistemi di alimentazione diversi ed incompatibili, a parte quei locomotori polisistema ampiamente conosciuti.

    Una questione evidente rimane quella di far circolare sui plastici, locomotori elettrici senza la presenza della Catenaria, oppure quella di far circolare i locomotori a pantografi abbassati sotto catenarie diverse ( un locomotore FS sotto la Catenaria DB)
    Non e' il DCC che non digerisco, poiche' bastava che lo alzassero di frequenza che poteva funzionare lo stesso permettendo il graduale inserimento
     
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    CITAZIONE (Enzo Perondi1 @ 13/6/2023, 07:07) 
    Non e' il DCC che non digerisco, poiche' bastava che lo alzassero di frequenza che poteva funzionare lo stesso permettendo il graduale inserimento

    Scusa non capisco che vuoi dire.
    Il DCC funzione attorno ai 7-8 kHz. A che frequenza andava fatto secondo te? E un graduale inserimento in cosa?
    Grazie
     
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    Sul mio plastico avevo un alimentatore ad alta frequenza, a 50 KZ, con cui provvedevo alla illuminazione costante de treni, che non interferiva con qualsiasi tipo di alimentazione per la trazione, poiche' quella frequenza non passava dentro gli avvolgimenti dei motori.

    Bastava solamente che il DCC invece di funzionare a 18 kz lo avesserro fatto funzionare ad una frequenza piu' alta e tralasciando l'ingordigia " o tutto o niente" , cioe' che si potesse introdurre il DCC gradatamente, con la possibilita' di far funzionare certe macchine con il sistema tradizionale, che l'avrei adottato.

    Avendo una trentina di veicoli, quale impegno dovevo assumermi per passare al DCC?
     
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    Ma scusa Enzo, come puoi pensare che avrebbero dovuto fare il DCC con parametri che andassero bene solo a te? L’illuminazione dei convogli a 50kHz è stata una tua scelta personale (tra l’altro mi hanno raccontato che una simile soluzione creava altri problemi - ma non ho riscontri per valutare dal vivo questa tecnologia), adottata, che sappia io, da pochi altri.

    Non conosco le ragioni della scelta delle frequenze adottate per il DCC, ma dato che questa frequenza dell’ordine dei 7-10 kHz è una frequenza nella banda dell’udibile e questo permette di sentire le vibrazioni del motore nel caso si metta una loco analogica sul binario alimentato in DCC.

    Il DCC cerca di offrire il meglio possibile andando di pari passo con lo sviluppo di altri apparati, dalle TV ai telefonini. E una via intermedia, come dici tu, non avrebbe dato alcun vantaggio dato che avresti voluto ancora l’analogico per la trazione: cioè luci spente a treno fermo, avviamenti e rallentamenti bruschi e così di seguito.

    Digitalizzare una trentina di veicoli costa (oggi) meno di un migliaio di euro. E poi si può sempre cominciare con le 10 che piacciono di più rinunciando ad una locomotiva.
     
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    Oramai e' una cosa passata, non avendo piu' il plastico, e' un problema che non mi riguarda piu', ho sbagliato a parlarne,
     
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    La grande confusione e' generata dal far circolare sullo stesso binario treni trazionati da locomotori diverse Amministrazioni con sistemi di alimentazione diversi ed incompatibili, a parte quei locomotori polisistema ampiamente conosciuti.

    Enzo, sto mettendo in vendita buona parte del materiale della freelance; le ferrovie regionali dell'appennino vendono a prezzo di saldo locomotori e materiale rotabile americano, oltre ad un Br403 in livrea originale a 4 elementi.... :P

    Capisco i vari commenti sopra riguardo il DCC, tuttavia non e' vero che in analogico non si possano fare molte cose che in DCC sono possibili, certo non puoi fare un frontale tra due treni (anzi, da ragazzino usavo una locomotiva cablata al contrario per fare come lo zio fester mentre giocavo coi soldatini) basta probabilmente essere creativi come Enzo per l'illuminazione.
    C'e' un americano che, con lo stesso problema di Enzo, tanti treni da trasformare ha seguito la sua soluzione, ha fatto un impianto CTC completo (usando anche pezzi di CTC veri dismessi da una ferrovia) sfruttando la regola d'oro della circolazione ferroviaria: UN TRENO E SOLO UNO PER OGNI SEZIONE di binario. Per il resto l'esercizio avviene esattamente come il DCC, lui collega il potenziometro (pensate ad un lokmouse) su prese messe lungo tutto il plastico ad una linea a 12 V, un altro jack va alla presa di ogni sezione (o per tratte lunghe ad una presa che comanda piu' sezioni gestibili con un deviatore) e quindi ha il controllo completo della locomotiva come fosse in DCC con l'unica scocciatura di queste prese che si staccano ed attaccano (ma molti plastici del genere in DCC hanno un sistema simile perche' in america i plastici non sono a cerchio ma lineari ed anche li il lokmouse o simile si attacca e stacca alla net del DCC mentre si procede).
    Io ho scelto il DCC perche' odio i cablaggi, ho preso decoder basici in blocco e piano piano sto digitalizzando le mie oltre 50 locomotive, tuttavia molte di queste non sono predisposte e tra il lavoro e i danni che comunque si fanno, avendo visto queste soluzioni americane, avrei probabilmente lasciato tutto in analogico sfruttando il fatto che i LED bianchi vanno a 3 Volt e quindi avrei fatto l'illuminazione costante come il vecchio sistema rivarossi....
    Sono pentito? no, faro' un DCC estremo?, neanche
    Al momento va bene cosi' ho sia i treni (ad ora ne ho convertiti un numero sufficiente) che gli scambi e segnali in DCC, ma comunque li gestisco senza sistemi di controllo; forse in futuro usero' panel pro, ma magari anche no.
    Il bello dell'hobby e' che ognuno puo' farsi il proprio plastico come vuole, l'importante e' che sia soddisfatto.
     
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    Maurizio, l’ultima tua frase è sicuramente sacrosanta, ma per il resto vedo parecchia sopravvalutazione dell’analogico.
    Quando dici:
    “ non è vero che in analogico non si possano fare molte cose che in DCC ” se vuoi ti posso fare un elenco delle cose che non si possono fare in analogico a cominciare dalle partenze a bassissima velocità, ai rallentamenti progressivi diversi da treno e treno (manca il controllo di carico) il tutto con le luci accese.
    Non si possono accendere/spegnere il terzo faro o la luce in cabina, non si può sganciare il treno dove si vuole, ecc. ecc. Inutile poi parlare dei suoni.

    In analogico puoi fare il frontale come dici tu, ma le due loco andranno sempre in senso inverso e non potrai mai tenerne una ferma (se non sezioni il binario).

    Nel sistema americano che descrivi hai solo il controllo del movimento della locomotiva come in DCC (tranne che a bassissima velocità), ma manca tutto il resto. Come fa con il potenziometro a far emettere un fischio? Con un MultiMAUS oltre che poter accendere/spegnere le luci, puoi azionare tutti i suoni disponibili, puoi commutare il prossimo deviatoio, e così via.
    Se poi introduci il controllo con un Pc e relativo software la differenza si amplia ulteriormente.

    Cerchiamo di essere oggettivi e non di voler difendere un sistema che ha dato tanto, ma è un po’ vecchiotto con tutti i suoi limiti.
     
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    Aggiungo anch'io qualche funzione che vedo difficilmente realizzabile in analogico.
    1. Multitrazione: in DCC si può regolare la tabella di velocità sul decoder in modo che due o più loco abbiano la stessa velocità a pari comando, in analogico invece le loco potrebbero avere velocità diverse, e quindi una delle due slittare perennemente.
    2. Rallentamento e fermata in base all'asimmetria del segnale DCC, solo con utilizzo di diodi e senza necessità di nessun altro automatismo.
    Ripartenza automatica al ripristino della simmetria del segnale DCC (= esclusione diodi). Naturalmente fermata e ripartenza progressive.
    La fermata può avvenire in entrambi i versi o solo in un determinato verso.
    3. Possibilità di va e vieni senza automatismi esterni, ma solo con diodi.

    2 e 3 si possono cercare di fare anche in analogico con Arduino o PLC, ma allora siamo in analogico?
    e soprattutto, se lo scopo è la semplicità, sarà più facile programmare Arduino o scrivere un paio di CV?

    Poi Maurizio stesso ha citato uno dei principali vantaggi del DCC (se non si usa automazione con PC): solo 2 fili.
    Quindi maggiore semplicità e velocità di installazione e soprattutto estrema facilità di manutenzione e ricerca guasti (ma questo chi magnifica l'analogico lo tralascia sempre).
    E riguardo al fatto che si debba disconnettere il lokmause da una presa e riconnetterlo più avanti man mano che si procede, anche qui basterebbe dotarsi si un lokmouse wifi ...

    Parlando poi di decoder statici, è abbastanza facile programmare segnali fisici a più aspetti, solo scrivendo CV.
    Per fare la stessa cosa in analocico o si crea una logica cablata con relé, o si usa Arduino.

    Sul vecchio forum avevo apprezzato uno che alla domanda di Roberto sul perché usasse l'analogico, rispondeva "perché mi emoziona di più".
    Ecco, chi ama l'analogico (o i dischi in vinile o la macchina da scrivere) citi emozioni, ricordi, ma non motivazioni razionali (???) che è facilissimo confutare.
     
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    la 50 kz non transitava dal motore quindi poteva essere alimentato con una corrente continua regolabile quindi si ottenevano due situazioni se perate.

    se avessero alzato la frequenza E questo non e' perche' piace a me, ma e' solamente per opportunita' tecnica, potevamo prograssivamente introdurre il DCC.

    Questa e' una casa che intendo precisare, cioe' che non scrivo mai cose di cui non conosco !

    Attualmente non disponendo piu' del plastico il modellismo ferroviario lo ritengo capitolo chiuso!

    Edited by minesweeper - 19/6/2023, 18:34
     
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